Polmoni artificiali delle dimensioni di un elastico

Due studi pubblicati quest'anno avanzano nella creazione di organi respiratori per trapianti e ricerca scientifica. Questi sono ancora metodi sperimentali che impiegheranno decenni per diventare una realtà, ma se dimostrano di essere vitali, saranno in grado di porre fine all'enorme carenza di polmoni per i trapianti in tutto il mondo. L'idea è di fornire una nuova generazione di organi artificiali in cui testare la tossicità di qualsiasi tipo di composti chimici, senza la necessità di utilizzare animali da laboratorio.

Ricostruzione di polmoni

Una delle indagini, pubblicata nel numero di giugno della rivista scientifica scienza e realizzato da scienziati della Yale University (Stati Uniti), è riuscito a ricostruire un polmone di ratto che era stato precedentemente svuotato. La tecnica consiste nel prendere l'organo e utilizzare detergenti speciali fino a quando tutte le cellule che lo compongono vengono rimosse. Il risultato è un'impalcatura biancastra del tessuto connettivo che ha la forma di un polmone, ma non lo è più, poiché è già vuota di vene, alveoli, DNA e qualsiasi altra traccia del ratto donatore. Questo tipo di scheletro è stato precedentemente installato all'interno di un serbatoio con cellule di ratto neonato. L'aria viene anche iniettata per recuperare l'elasticità caratteristica che rende possibile la respirazione. In otto giorni l'organo viene rimosso dal serbatoio e trapiantato in ratti riceventi. Sebbene il polmone artificiale abbia funzionato correttamente per due ore, il team di ricercatori sta già preparando altri esperimenti a più lungo termine.

 

Un chip come un polmone

Il secondo studio, pubblicato anche in scienza e realizzato nell'Università di Harvard (Stati Uniti), finge di creare organi artificiali con i quali dimostrare la tossicità dei materiali usati in dipinti, isolanti e altri prodotti. È un minipulmon costruito su una piattaforma trasparente e delle dimensioni di una gomma. Questo chip porta al suo interno un foglio di tessuto con cellule epiteliali ed endoteliali umane, simili a quelle che esistono all'interno degli alveoli. Lo strato di tessuto è elastico per adattarsi al ritmo respiratorio e consente all'ossigeno e ad altre particelle di entrare nei vasi sanguigni. Non è ancora in grado di eseguire l'intero processo respiratorio, ma può simulare l'ingresso di aria nei polmoni. Il chip potrebbe diventare il nuovo ratto da laboratorio, a causa del costo del piccolo dispositivo rispetto ai costosi test tossicologici o farmacologici con gli animali, affermano i creatori.